Un’impresa non è tale se non permette il ricavo di un utile tramite la vendita di un bene o di un servizio. Il successo sul mercato dipende dalla capacità di un’azienda di venire incontro ai bisogni dei clienti. Solitamente, se si riesce ad anticipare desideri e necessità degli utenti, inventando un prodotto innovativo ed utile, il successo è molto probabile.
Quando si immette un nuovo prodotto sul mercato, bisogna determinarne il prezzo di cessione ed anche il costo pieno industriale. Come si calcola e come fare per controllarlo e gestirlo, lo scopriremo in questo articolo.
Per capire che cosa sia il costo pieno industriale, è utile soffermarsi sull’ aggettivo “pieno”. Esso ci fa immediatamente pensare a qualcosa di completo. Ed è proprio questo che si richiede ad un prezzo finale di un prodotto: che sia comprensivo di tutte le spese (dirette e indirette) che un’azienda ha sostenuto per realizzarlo a cui applicare una percentuale convenzionale che determini il profitto.
Per determinare il costo del prodotto, bisogna tener conto dei costi diretti e di quelli indiretti. I primi sono quelli che riguardano “direttamente” il prodotto e sono inerenti alla sua realizzazione. Coprono sostanzialmente le spese delle materie prime e del costo lavoro che vengono incorporate da ogni unità di prodotto. Anche l’acquisto di licenze per la produzione di alcuni prodotti è compresa tra queste voci. I costi diretti possono essere così articolati:
I costi indiretti di produzione, invece, rappresentano:
Di solito, si utilizzano diversi driver per il ribaltamento di tali costi alle singole produzioni e per unità di prodotto.
Passo ulteriore, ottenuto il costo pieno industriale, è di aggiungere ad esso un mark up od una percentuale di redditività, ovvero l’utile desiderato da guadagnare sulla vendita del bene o del servizio, ottenendo così il prezzo di cessione.
È chiaro che la determinazione del costo pieno industriale è un’attività fondamentale per l’impresa, perché consente di conoscere appieno i costi sostenuti e quindi la soglia sopra la quale proporre i prezzi di vendita per assicurarsi il giusto margine e guadagno. Di conseguenza, il processo del controllo dei costi industriali deve essere sviluppato con particolare cura ed attenzione. Non è affatto semplice ed ecco perché molto spesso ci si affida ad un software per l’analisi dei costi industriali che garantisce una maggiore compiutezza e precisione nei calcoli.
Dialog ha la soluzione perfetta: il sistema E3.
Questo sistema è un software per l’analisi dei costi industriali sviluppato dall’azienda che dal 1993 si occupa di sviluppare strumenti utili per il controllo di gestione. Non poteva di certo mancare una specializzazione finalizzata al calcolo ed al controllo dei costi industriali.
In che cosa il sistema E3 risulta migliore di altri software per il controllo dei costi industriali? La risposta sta nelle sue caratteristiche specifiche.
Innanzitutto, rispetto alle elaborazioni dei Gestionali, il sistema E3 completa il calcolo dei costi, dandone una panoramica completa. Infatti, non si ferma al conteggio dei costi diretti, ma comprende anche tutti i costi indiretti di funzionamento e le spese fisse di produzione.
Un grande merito del software E3 è la sua flessibilità dei criteri di valorizzazione rispetto alla rigidità dei sistemi gestionali. Inoltre, prevede delle estensioni nell’ambito funzionale di utilizzo finalizzate alla valorizzazione delle giacenze, per la definizione del prezzo di trasferimento ed altre azioni simili.
E3 è la risposta applicativa che armonizza e rende agile l’intero processo di controllo dei costi industriali attraverso cinque passaggi fondamentali:
Come si evince, ci vuole un alto grado di specializzazione e di precisione per determinare il costo pieno industriale. Ecco perché devi affidarti ad un software competente, preciso e dinamico. Il sistema E3 è stato pensato ed ideato proprio per questo scopo. È la risposta alle tue esigenze. È questo che lo rende altamente competitivo e apprezzato sul mercato.