Il controllo dei costi è un fattore determinante per qualsiasi impresa intenda ottimizzare l’impiego di risorse aziendali, da quelle umane a quelle tecnologiche, e migliorare i suoi margini di profitto. Per questo è importante che il management si doti di evoluti sistemi di rilevazione delle attività svolte all’interno dell’azienda. La contabilità industriale è uno dei più rilevanti di essi, perché consente di analizzare le voci di costo per ogni singolo prodotto.
La contabilità industriale è dunque il sistema con cui un’impresa rileva, analizza e controlla tutte le attività svolte all’ interno del reparto produttivo, in particolar modo i costi di produzione. Si tratta di un sistema ben diverso dalla contabilità generale, che registra i rapporti tra l’azienda e l’esterno ed ha come obiettivo la redazione del bilancio di esercizio.
La contabilità industriale, diversamente da quella generale, non è obbligatoria per legge, per questo assume caratteristiche diverse da azienda ad azienda.
Un sistema di contabilità industriale serve innanzitutto ad orientare in maniera rapida il processo decisionale interno. Grazie alla predeterminazione ed alla rilevazione dei costi e ricavi di gestione i vertici aziendali, sia nelle piccole sia nelle grandi realtà, riescono a valutare meglio i risultati, l’efficacia e l’efficienza della gestione. Si tratta inoltre di un supporto valido per la determinazione dei prezzi, che può avvenire sulla base di dati costantemente aggiornati e reali. Altra opportunità legata alla contabilità industriale è la possibilità di avere una fotografia periodica affidabile dell’andamento aziendale, che può essere anche condivisa con dipendenti e collaboratori, per motivarli o per stabilire insieme obiettivi legati all’attività svolta.
Spesso la contabilità industriale viene associata alla contabilità analitica, le due espressioni vengono usate come sinonimi. In realtà possono emergere delle differenze tra i due sistemi, che possono essere descritti come due aree non coincidenti ma contigue. La contabilità industriale è infatti l’insieme delle tecniche utilizzate per calcolare i costi di produzione, mentre quella analitica ha come obiettivo la classificazione dei costi successivi alla fase di produzione, con lo scopo di calcolare i margini di contribuzione.
Più nel dettaglio, la contabilità industriale analizza i dati che emergono dai processi di produzione e che, prima di essere misurati in termini prettamente economici (ad esempio in euro o in dollari), vengono espressi attraverso le grandezze fisiche (chilogrammi, centimetri, numero di unità, ore uomo, ore macchina). Solo in un secondo momento vengono incrociati i dati di bilancio con quelli di produzione determinando i costi di produzione. La contabilità analitica invece si concentra sui costi indiretti – ovvero sui costi che non sono legati in maniera diretta ad uno specifico prodotto o servizio offerto – e studia le modalità attraverso le quali quei costi vanno identificati e ripartiti in maniera adeguata. Una delle tecniche più usate in contabilità analitica è l’aggregazione per centri di costo.
Ovviamente il supporto software è essenziale per affrontare in maniera puntuale ed affidabile la contabilità industriale ed analitica. La piattaforma E3 elaborata da Dialog, che vanta esperienza pluridecennale nella realizzazione di software per il controllo di gestione – con soluzioni basate sulla tecnologia di Data Warehouse – consente di determinare il costo industriale del prodotto tramite l’elaborazione di una Scheda di Costo di ogni prodotto. La scheda viene realizzata per centri di costo prendendo in considerazione anche le più piccole referenze.